Sonno e Diabete - Diabete Mellito: sintomi, valori, cause, complicanze, prevenzione, alimentazione. Il diabete Mellito è una malattia cronica dovuta ad una carenza di azione dell’insulina causata da una sua carente produzione o da un cattivo funzionamento.

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Stile di Vita

Sonno e diabete


Dormire male,
svegliarsi ripetutamente durante la notte, non prendere sonno oppure svegliarsi all’alba senza riuscire più ad addormentarsi: un problema che molti conoscono. Ma l’insonnia non è solo causa di stanchezza diurna e frustrazione, le conseguenze sono infatti anche fisiche. Se tutti gli insonni cronici lamentano una minore efficienza fisica, sentimenti negativi, tristezza, ansia, nervosismo e irritabilità, difficoltà a risolvere problemi e disturbi della memoria, molti possono andare incontro anche al diabete di tipo 2.

Uno studio della University of Chicago ha infatti dimostrato
che proprio la mancanza cronica di sonno eleva i livelli di acidi grassi liberi nel sangue, portando a una condizione di prediabete. Gli esperti hanno infatti esaminato un campione di 19 soggetti maschi sani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, monitorati in due diversi scenari: nel primo hanno trascorso una notte intera di riposo per quattro notti consecutive mentre nel secondo hanno trascorso solo 4,5 ore a letto sempre per quattro notti. Dai risultati è emerso che la mancanza di sonno provoca effettivamente un aumento dei livelli di acidi grassi, incremento correlato a un aumento della resistenza all'insulina per quasi cinque ore. Non solo: la riduzione delle ore di sonno provoca inoltre una prolungata secrezione di ormone della crescita con un conseguente aumento di noradrenalina nel sangue, fattore che contribuisce all'aumento dei livelli di acidi grassi.


Quindi, un sonno scarso o cattivo può causare diabete di tipo 2 e obesità e gli operatori sanitari dovrebbero considerarlo nel prevenire o trattare questi disturbi.
Sonno e diabete. Che sia profondo di 7 ore o una pennichella dopo pranzo, il sonno è visto come un appuntamento quotidiano necessario per rigenerare la mente e il corpo. Le evidenze scientifiche suggeriscono che il sonno è importante anche per in mantenimento del corretto metabolismo corporeo che dipende in gran parte dall’alimentazione e dall’attività fisica, oltre alla predisposizione genetica, Un sonno insufficiente o disturbato può distruggere questo equilibrio e portare allo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2. Affrontare alcuni tipi di disturbi del sonno, come l’apnea, può avere un effetto diretto benefico sulla salute metabolica dei pazienti, ma non sembra più il problema principale da risolvere. Oggi, infatti, la continua connessione con le notizie e gli altri attraverso i cellulari e i tablet portano ad una forte diminuzione delle ore dedicate al sonno. Alla schiera dei tecnologici si aggiungono i lavoratori notturni e i turnisti, che alterando il normale ciclo di sonno-veglia mostrano un aumento di incidenze di malattie croniche.
Questione di glicemia.
Gli studi sperimentali stanno iniziando a fornire la prova del legame diretto tra la perdita di sonno e la capacità del corpo di metabolizzare il glucosio, controllare l’assunzione di cibo e mantenere l’equilibrio energetico. La reazione del corpo alla perdita di sonno, infatti, assomiglia al fenomeno della resistenza all’insulina, l’ormone che aiuta l’organismo ad utilizzare il glucosio per produrre energia. Quando è presente la resistenza all’insulina, le cellule non utilizzano l’ormone in modo efficace e il glucosio si accumula nel sangue aumentando così i valori di glicemia. Quando la glicemia è elevata, i reni tentano di abbassare l’eccesso di glucosio attraverso l’urina e costringono ad andare spesso al bagno, interrompendo il sonno. Se la glicemia è troppo alta o troppo bassa durante la notte, si va incontro a un sonno di scarsa qualità. Il giorno dopo si avverte stanchezza e, per tirarsi su, si può rischiare di mangiare cibo ipercalorico o in abbondanza per cercare di integrare la mancanza di energia.

I DANNI DELLA MANCANZA DI SONNO,  possono causare: ICTUS, INFARTO
Anche la pressione arteriosa è influenzata dalla mancanza di sonno:
un’insonnia prolungata nel tempo può produrre infatti squilibri ai vasi sanguigni, che causano aumento della pressione con una conseguente degenerazione arteriosclerotica dei vasi e del cuore stesso. Del resto non è un caso che il momento di maggiore incidenza dell’infarto del miocardio e dell’ictus cerebrale sia il risveglio. Non solo: sappiamo anche che lo scarso controllo della pressione arteriosa e della glicemia nelle ore notturne è strettamente correlato a un aumento del rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari e cerebrovascolari. In questo senso ipertensione e diabete, conseguenze di un’insonnia non curata, finirebbero con l’agire in simultanea causando a loro volta complicanze gravi e rischiose.

Ma i problemi sono anche pratici:
la mancanza di sonno è causa di calo dell’attenzione con conseguenze serie. Ad esempio incidenti stradali, più frequenti nelle persone insonni che corrono un rischio doppio o triplo di incidenti stradali legati alla stanchezza. Per questo è fondamentale riequilibrare l’orologio biologico, partendo da rimedi dolci e senza particolari controindicazioni: possono rivelarsi utili gli integratori a base di melatonina o di altri principi attivi che facilitano un riposo profondo.

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